Avere vent'anni #16 (2018)
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Avere vent'anni #16 (2018)

 

2018 – CASTAGNETO SACRO

 

Il Castagneto Sacro, un nome che evoca antichi riti pagani, misteri druidici, connessioni profonde con la terra e le sue energie. Ma per noi di TerraNullius, questo luogo è diventato qualcosa di più, un tempio laico della narrazione, un'oasi di creatività nel deserto dell'omologazione culturale.

Ci troviamo a pochi chilometri da Roma, eppure sembra di essere in un altro mondo. Il rumore del traffico, il caos della metropoli, l'ansia della produttività incessante, tutto svanisce non appena si varca la soglia di questo bosco incantato. Qui, tra i maestosi castagni che si ergono come colonne di una cattedrale vegetale, stiamo per dare vita a un nuovo capitolo della nostra storia letteraria.

Il caravan, testimone silenzioso di innumerevoli avventure, con le sue pareti scrostate, un tempo dipinte con colori vivaci e ora sbiadite dal sole e dalle intemperie, racconta fra le sue pieghe centinaia di storie. È il nostro quartier generale, il nostro faro nella notte della conformità culturale.

 

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Dall'alba al tramonto apriamo le porte del castagneto al pubblico, non per un semplice evento letterario, ma per qualcosa di più profondo, di più sacro. È un rito di condivisione, un'immersione totale nel processo creativo prima che questo venga imbrigliato nelle maglie dell'industria editoriale.

Qui, all'ombra di questi alberi centenari, consumiamo il nostro personalissimo decamerone. Le storie fluiscono libere come l'acqua di un ruscello di montagna, incontaminata e pura. Leggiamo ad alta voce i nostri romanzi in fieri, condividiamo le nostre visioni, i nostri dubbi, le nostre speranze, invitando chi ci ascolta a fare altrettanto.

Perché è questo che vogliamo, da sempre: condividere il senso delle Storie prima che queste vengano trasformate in merce. Prima che diventino prodotti da scaffale, numeri in un bilancio, cifre in una classifica di vendite. Vogliamo ricordare a tutti, a noi stessi per primi, che prima di ogni oggetto c'è il suo senso, e il senso di una storia non si misura in copie vendute o in recensioni positive, ma nel suo potere di toccare l'anima, di scuotere le coscienze, di aprire nuovi orizzonti.

 

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Compiere questo atto è per noi un gesto rivoluzionario, un'audace allusione a un'idea diversa di civiltà. È con questo spirito che apriamo le porte del nostro Castagneto Sacro. Qui, sotto la volta frondosa degli alberi, leggiamo ad alta voce storie che gli editor ancora non conoscono, romanzi che non sono ancora diventati libri. Germogli di idee, semi di narrazioni che potrebbero cambiare il mondo, o forse no, ma non è questo che conta.

Ciò che conta è il processo, il viaggio, la condivisione. Infatti il Castagneto Sacro non è un luogo di ascolto passivo, ma un laboratorio di idee, un'officina creativa dove tutti sono invitati a partecipare. Tra una lettura e l'altra, si formano spontaneamente gruppi di discussione. Si dibatte sul finale di un romanzo, si suggeriscono svolte narrative, si analizzano le motivazioni dei personaggi.

 

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E mentre le parole volano nell'aria, mescolandosi al fruscio delle foglie e al canto degli uccelli, l'odore del barbecue jerk si diffonde nel castagneto. Perché anche questo fa parte del nostro rituale. Il cibo, la condivisione di un pasto, è un altro modo di nutrire non solo il corpo, ma anche l'anima.

Così vediamo i nostri ospiti raccogliere le castagne cadute a terra, arrostirle sul fuoco, condividerle con gli altri, un gesto semplice, primordiale quasi, che ci ricorda la nostra connessione con la terra, con i cicli della natura. E in qualche modo questo atto di raccogliere e condividere i frutti del bosco si lega indissolubilmente all'atto di creare e condividere storie.

 

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Mentre il sole cala all'orizzonte, tingendo di rosso e oro le foglie dei castagni, ci rendiamo conto che qualcosa di magico è accaduto. In questo spazio temporaneamente autonomo, abbiamo creato una bolla di resistenza culturale. Abbiamo dimostrato che esiste un altro modo di fare letteratura, di vivere la cultura.

Non siamo ingenui. Sappiamo che là fuori, oltre i confini del nostro castagneto, c'è un mondo che continua a girare secondo le regole del profitto e dell'efficienza. Sappiamo che molti dei romanzi nati qui dovranno comunque confrontarsi con le leggi spietate del mercato editoriale.

Ma per un giorno, per qualche ora, abbiamo vissuto in un mondo diverso. Un mondo dove le storie sono libere di crescere e svilupparsi organicamente, nutrite dall'attenzione e dalla partecipazione di una comunità. Un mondo dove il valore di un'opera non si misura in termini di vendite potenziali, ma in base alla sua capacità di toccare il cuore e la mente delle persone.

 

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