2012 - FLEP!
Cosa è FLEP? Un festival, un evento, una fiera, un baccanale? O forse tutte queste cose insieme?
FLEP è il primo Festival delle LEtterature Popolari, che si svolge dal 12 al 16 settembre al Parco Meda, sulla Tiburtina. Un acronimo che presto finisce sulla punta della lingua di tutti.
In quel parco, all'inizio degli anni Ottanta, un gruppo di ragazzi decise di installare un bus, come a riappropriarsi di uno spazio che in quel momento sembrava destinato al degrado. Con quel bus, che del primo FLEP diventa anche il logo, parte il viaggio verso cinque giorni di eventi.
Scrittori, poeti, performer teatrali, videomaker, artisti e musicisti: sono tante le voci della scena italiana che da subito aderiscono all'iniziativa. Amici, compagni di strada di stagioni passate, ma anche e soprattutto persone nuove che si uniscono a noi perché credono nel progetto.
FLEP è una fiera editoriale all'aperto concepita più come un bazar dove incontrare i libri e i loro autori, un palco dove si susseguono letture, musiche e immagini. Un festival in un grande parco romano e che porta scrittori di fama, editorie artisti a confrontarsi con l'orizzonte popolare in una cornice assai viva della nostra periferia.
Chi ci segue da sempre sa già come il nostro lavoro si organizzi attorno all’esigenza di risemantizzare la letteratura e la sua professione (di fede). Un lavoro che ci sembra costantemente urgente, allora come oggi, nel pieno corso del vertiginoso crollo della nostra civiltà.
Omaggio a Elsa Morante nel centenario della nascita
La letteratura non necessita, per esistere, dell’uomo. Ma l’uomo, sì. Un uomo può esistere solo se appartiene a una Storia. Questo vale tanto più per le società che gli uomini compongono. E se vediamo mortificati e umiliati i nostri statuti di uomini, di persone sociali, di esseri civili, da una dittatura finanziaria che elide dal diritto la giustizia, dalla morale l’etica, dall’amministrazione la politica, dalla vita comunitaria la cultura, è perché l’uomo è ridotto da essere dialogante a essere numerante. Siamo numeri quando non abbiamo più parole.
Coniugando tradizione e innovazione, FLEP si pone allora come una risposta attiva alla mercificazione della cultura e alle logiche della sua industria sempre più agonizzante.
È comunque per noi un piacere, prima ancora che una necessità, portare la nostra idea nuovamente in strada. Si dice idea, ma potremmo chiamarlo bisogno naturale: riportare le storie tra la gente, farne sentire l’eco, viverle da protagonisti.
Un temporale non può fermare la festa
Il FLEP ha la giusta ambizione di ricollegare la società civile alla cultura alta, alla tradizione letteraria e artistica e allo stesso tempo all'innovazione, tecnologica e non, con la convinzione che l'arte in tutte le sue sfaccettature sia l'unico motore sano della civiltà, l'unica in grado di dirci chi eravamo, chi siamo e cosa diventeremo.