Umberto Postiglione sarebbe stato uno scrittore di cui l’Abruzzo avrebbe avuto immensamente bisogno, ma ancor più sarebbe stato prezioso come uomo, cittadino e come maestro di Scuola Elementare, quale fu per soli sei mesi.
Nel centenario della sua morte, dunque, vogliamo ricordarlo e, allo stesso tempo, immaginare chi sarebbe potuto diventare, insieme a uno dei suoi principali studiosi, Edoardo Puglielli, e ad Alessandro Chiappanuvoli, autore fra l'altro di questo testo introduttivo. Appuntamento il 23 agosto a Civitaretenga in occasione della Festa delle Narrazioni Popolari.
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Umberto Postiglione sarebbe stato uno scrittore di cui l’Abruzzo avrebbe avuto immensamente bisogno, ma ancor più sarebbe stato prezioso come uomo, cittadino e come maestro di Scuola Elementare, quale fu per soli sei mesi. Lo ha strappato, però, all’Abruzzo e a Raiano, la sua terra, una polmonite fulminante che lo colpì a soli trentun anni; esattamente un secolo fa. E lo sarebbe stato, uomo e scrittore fondamentale, perché in così poco tempo fu capace di imprimere un segno indelebile ovunque il suo spirito ebbe modo di manifestarsi: a Sulmona e all’Aquila, dove studiò; negli Stati Uniti d’America, che girò in lungo e in largo da giornalista e da sindacalista anarchico all’inseguimento di una coscientizzazione delle masse che forse mai si è realizzata davvero; in Centro e Sud America, dove viaggiò e iniziò l’attività pedagogica come insegnante di lingue; nella sua Raiano, dove provò a creare una Casa del Popolo (la prima in Regione); e di nuovo all’Aquila, nel paese di San Demetrio ne’ Vestini, dove conseguì il suo sogno di diventare maestro elementare, ma dal quale seppe dare il suo contributo anche a tutto l’ambiente magistrale, collaborando direttamente con il giovane Provveditore agli Studi Giovanni Ferretti, negli anni in cui il Fascismo iniziava a stringere la sua tentacolare morsa sulla società italiana.
Nel centenario della sua morte, dunque, vogliamo ricordare Umberto Postiglione, e immaginare chi sarebbe potuto diventare, insieme a uno dei suoi principali studiosi, Edoardo Puglielli, docente universitario, scrittore e curatore delle più recenti opere dedicate al raianese, L’autoeducazione del maestro (ed. Menabò, 2019), La Terra d’Abruzzo e la sua gente (ed. FrancoAngeli, 2022) e soprattutto l’ultimo volume Storia e memoria di Umberto Postiglione, che presenteremo durante la Festa delle Narrazioni Popolari e del quale lo stesso Puglielli ci scrive una breve introduzione.
La pubblicazione del libro “Storia e memoria di Umberto Postiglione” è stata promossa e realizzata grazie all'Associazione Culturale “La Città del Sole”, che in questo modo ha voluto contribuire a celebrare il centesimo anniversario della morte del Raianese. Nel testo, l'autore mette in rilievo i principali aspetti della poliedrica figura di Postiglione: rivoluzionario, dirigente del movimento anarchico e del movimento operaio negli USA, giornalista militante, autore di bozzetti di teatro d’avanguardia, poeta, maestro elementare, antifascista, studioso dell’idealismo tedesco, dei teorici del socialismo (Bakunin, Marx, ecc.), del pensiero scientifico di Reclus e di Kropotkin, della filosofia di Emerson e della pedagogia di Omar Dengo, della teologia di Tagore e del cristianesimo di Tolstoj.
Di Umberto Postiglione sono arrivati fino a noi gli articoli scritti per i periodici anarchici americani Cronaca Sovversiva, Germinal, The Alarm, le lettere scritte dall’America alla famiglia e agli amici, il dramma sociale Come i falchi, otto poesie in dialetto raianese, il sussidiario per le scuole elementari La Terra d’Abruzzo e la sua gente. Troppo poco, certo, ma sufficiente a conservarne imperituro il ricordo; così come a figurarsene il potenziale.
>> L’autoeducazione del maestro (ed. Menabò, 2019)
>> La Terra d’Abruzzo e la sua gente (ed. FrancoAngeli, 2022)
>> Storia e memoria di Umberto Postiglione (associazione culturale Città del Sole di Raiano)
>> Festa delle Narrazioni Popolari - Il Programma