Quattro giorni. Quattro giorni intensi, che da un lato sono volati via in un baleno e dall'altro sono sembrati lunghi e pieni come fossero settimane.
È questa la sensazione principale che ci ha lasciato questa seconda edizione della Festa delle Narrazioni Popolari.
Abbiamo visto il Convento di Sant'Antonio trasformarsi in un vivace crocevia di culture, idee e tradizioni, con un'affluenza che ha superato le nostre previsioni più ottimistiche, con visitatori giunti non solo dai paesi limitrofi, ma anche da regioni più lontane, tutti uniti dal desiderio comune di immergersi nell'atmosfera ricca di narrazione e creatività che siamo orgogliosi di aver potuto offrire alla comunità.
Uno degli aspetti di cui siamo particolarmente orgogliosi è il progetto "Il Paese dei Francobolli", che sta trasformando Civitaretenga in una vera e propria galleria d'arte a cielo aperto. Quest'anno, abbiamo aggiunto due nuovi murales al nostro crescente catalogo di "francobolli giganti". Questi imponenti opere d'arte non solo abbelliscono il borgo, ma raccontano storie visive che catturano l'essenza della nostra cultura e delle nostre tradizioni. Il concetto del "Paese dei Francobolli" sta diventando un simbolo potente di come l'arte possa fondersi con l'identità di un luogo, creando un'attrazione unica che attira visitatori da ogni dove.
In ogni caso il successo della Festa lo misuriamo non solo in termini numerici, ma soprattutto nell'impatto qualitativo che ha avuto sui partecipanti. Abbiamo lavorato duramente per creare un programma variegato, capace di toccare diverse corde dell'animo umano: dalla letteratura alla musica, dall'arte visiva alle tradizioni orali. Questa diversità ci ha permesso di soddisfare i gusti di un pubblico eterogeneo, confermando la nostra convinzione nell'universalità del linguaggio narrativo.
Siamo particolarmente soddisfatti di come la nostra Festa sia riuscita a fungere da ponte tra passato e presente, strumenti vivi e attuali per comprendere e interpretare la realtà contemporanea. Questo approccio ha dimostrato come le radici culturali possano essere una fonte inesauribile di ispirazione per affrontare le sfide del presente e immaginare il futuro.
In conclusione, noi di TerraNullius siamo convinti che la Festa delle Narrazioni Popolari di Civitaretenga si sia rivelata molto più di un semplice evento culturale. È stata una dimostrazione tangibile di come la cultura possa fungere da motore di sviluppo, di come, nell'era digitale, c'è ancora un forte desiderio di condivisione diretta, di storie raccontate dal vivo, di esperienze autentiche radicate nella tradizione ma proiettate verso il futuro.
O in maniera più diretta, come ci piace ricordare, “non ci occupiamo di turismo, non vendiamo arrosticini a Campo Imperatore o gite in canoa sul fiume Tirino. Siamo qui per tornare alle narrazioni come motore primo della vita collettiva”.
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