Ideale
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Ideale

In fondo, si recita. Anzi, s’interpreta.

Quei due hanno interpretato ma non si erano interpretati. Io lo so perché li conosco. Li conosco meglio di come non si conoscano essi stessi. Ho questa missione: essere amico di entrambi ma per motivi diversi. Me la sono ritrovata sul groppone come un francescano, questa missione. Ho provato anche a parlare loro con frasi brevi, spiegandogli quali sono i loro rispettivi vizi e virtù, e quale sarebbe potuta essere la gloria nel loro stare insieme e quale la pena.

C’ero la prima serata che scattò qualcosa. Tornavamo da uno spettacolo, ma questo poco importa. Eravamo brilli di vino ed ebbri di adrenalina. Arricchimmo il tutto, in un parchetto vicino al centro, con dosi massicce di gin tonic a stomaco ancora vuoto. Oggi, in quello stesso parchetto, lì dove siamo stati seduti c’è una X disegnata a vernice spray rossa. Io so chi l’ha fatta.

Prima di salutarsi, a serata conclusa, si diedero un abbraccio strano per due persone appena conosciute. Non finiva. Lei – cosa insolita per una tipa così poco affettiva – lo iniziò, lui ci si abbandonò. Era un abbraccio impolverato, sporco, e ci si strinsero quando eravamo ancora seduti a terra, davanti a tutti e a tutte.

Ma l’inghippo, il misunderstanding oserei dire, fu altrove.

Lei, a un certo punto e di punto in bianco, disse, gli disse: guarda che io sono la ragazza ideale, io sono una che se sceglie sceglie, se sta sta. Ed è vero, per come la conosco è così. Forse, però, prima di sbilanciarsi a quel modo avrebbe dovuto ricordare che, in quel periodo, di ragazza ideale in lei restava ben poco, dopo la relazione usurante da cui era appena uscita. E, forse, sarebbe stato anche opportuno, prima di sbilanciarsi ancora a quel modo, sapere a chi si stesse rivolgendo. Non solo un attore abbastanza attraente e conosciuto in città. E non un ingenuo. Non uno che non sa come vanno le cose e come vanno queste cose. Ma, io so, lui ha ormai una voragine dentro: non vuole più stare da solo, ha paura del tempo. È un ragazzo che vive solo per contrastare la morte.

Così, l’inghippo fu che lui le credette.

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