Internet
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Lo chiamarono semplicemente internet. Che era già ciò che era, solo che non lo si definiva più da anni. Anche chi diceva di essere connesso, o che siamo sempre connessi, era vecchio.

Era il fondo, il tutto, l’ovvio.

Non si poteva scappare, sottrarsi, ma poi: perché scappare? Da cosa sottrarsi?

Invece qualcuno a un certo punto ebbe l’idea di creare internet. Era una rete alla quale bisognava connettersi e per farlo ci voleva un computer.

Niente di rivoluzionario. Niente che sarebbe stato avversato o combattuto, perché non era destinato al successo.

Perché era scomodo.

Ma qualcuno cominciò a connettersi a internet. Erano in pochi, relativamente pochi, anche molti se si fosse potuto tornare indietro a prima che internet, quello originario, si diffondesse.

Così ora quelli su questo internet non contavano nulla. E questo internet non aveva valore se non per quelli, che si ritagliavano un po’ di tempo per connettersi.

Usavano dei nickname, non i loro veri nomi. E avevano personalità inventate, ma inventate davvero e non camuffate per piacere agli altri, pur sapendo di non piacere a nessuno. Questo era più o meno così anche prima di qualsiasi internet.

Non era questione di essere nostalgici o anacronistici. Era solo per trovare un po’ di pace. Un po’ di respiro nel digitale.

Pare che in qualche modo funzioni. Non sappiamo in che modo perché non ci interessa e non se ne parla.

Pare che quando si è connessi a internet seduti al proprio computer identificati coi propri nickname sia possibile passare da un argomento all’altro. Anche se sono argomenti che non c’entrano niente tra di loro.

Proprio come se si parlasse nei corridoi di una scuola con qualche compagno.

Il tema diverso affrontato così perché mi va non causa il mio oscuramento, la mia parola non cade nel vuoto, nel nulla, non più di tutte le altre di una persona qualsiasi quale sono. E ci sono le persone speciali, famose, ma non stanno su questo internet. O forse ci stanno ma non lo sappiamo, lo sapremo un giorno.

Certo ci sono cose su cui quel nickname si esprime più spesso, e meglio, ognuno ha i suoi cavalli di battaglia, e le sue ossessioni, le cose che gli riescono meglio.

Ma non c’è quell’impressione di essere stati etichettati da un’intelligenza digitale e che è meglio non farla fuori dal vaso se non si vogliono notare le statistiche delle visualizzazioni pari a zero. Zero nel vero senso del numero. Poi ritorni nella tua nicchia e il grafico si impenna.

È una condanna. Non so nemmeno come ho fatto io a venire a sapere dell’esistenza di questo internet. Né se troverò mai la volontà di scomodarmi per connettermi in quel modo.

Che sia venuto a saperlo tramite passaparola? Cioè che me l’abbia detto a voce qualcuno?

Mi viene una vertigine a pensare a questa possibilità.

 

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