Il profumo di caffè appena macinato riempie l'aria. Marco gira il cucchiaino nella sua tazza, lo sguardo perso oltre la vetrina del bar. Fuori, il temporale.
"Quindi... come stai?" chiedo, cercando di riempire il silenzio altrimenti rotto solo dalla pioggia che cade incessante.
Lui alza gli occhi, come se si fosse dimenticato della mia presenza. "Bene. Credo bene. E tu?"
"Tutto ok".
Tutto ok. Che bugia. Vorrei dirgli che mi manca, che questi mesi senza di lui sono stati un inferno. Ma le parole mi muoiono in gola.
Il barista passa vicino al nostro tavolo, raccogliendo tazze vuote. Marco segue con lo sguardo una giovane coppia che entra nel locale, scuotendo gli ombrelli.
"Ti ricordi quando siamo venuti qui la prima volta?" mi chiede improvvisamente.
Certo che lo ricordo. Era una giornata di sole, allora. Avevamo ordinato due cappuccini e una fetta di torta al cioccolato, da dividere. Marco aveva della schiuma sul labbro superiore, e io gliela avevo tolta con un bacio.
"No", rispondo con ostentata distrazione, "non me lo ricordo".
Marco sembra rimanerci un po' male, io ripenso a quel pomeriggio, e probabilmente anche lui in questo momento sta tornando proprio a quegli esatti momenti. Perché ho mentito? Perché mi pesa così tanto dirgli la verità?
"Sai, ho iniziato a fare yoga", dice Marco, interrompendo i miei pensieri.
"Davvero? Ma non odiavi lo sport?"
"Ma lo yoga mica è uno sport".
"Sì che lo è".
"Secondo me no. Non è che sia poi così importante comunque, ma in ogni caso le persone cambiano", specifica con un'alzata di spalle.
Le persone cambiano. Le cose cambiano. Noi siamo cambiati? Per forza che lo siamo.
Mentre venivo qui pensavo, e se mi dice che mi ama ancora, che faccio?
Il silenzio cade di nuovo tra noi. Fuori, la pioggia continua a cadere. Una donna entra nel bar, scuotendo l'ombrello. Si siede a un tavolino mentre dalla radio parte una melodia dolce e malinconica.
"È bella questa canzone", dice Marco.
Annuisco, anche se non la conosco. Vorrei chiedergli se si ricorda della nostra canzone, quella che ballavamo in cucina mentre preparavamo la cena. Ma non lo faccio. Fra l'altro era una canzone su un amore finito, quindi probabilmente non era il massimo come nostra canzone.
"Un altro caffè?" mi chiede all'improvviso.
"No grazie, fra poco devo andare".
"Ah, hai un impegno?"
"Sì, devo... devo passare da mia sorella."
Non è vero neanche questo. Non ho nessun impegno. Vorrei solo fuggire da questo momento, da questa conversazione che non porta da nessuna parte.
Marco annuisce, come se capisse. Forse mi legge nel pensiero. O più semplicemente anche lui non vede l'ora di mettere fine a questo incontro fuori tempo massimo.
"È stato bello rivederti", dice con un sorriso che non raggiunge gli occhi.
"Anche per me", rispondo, e almeno questo è vero. Credo.
Ci alziamo, indossiamo i cappotti. Fuori, il temporale si è attenuato in una blanda pioggerellina.
"Hai l'ombrello?" mi chiede.
Scuoto la testa. "No, ma fa niente, ormai è solo qualche goccia."
"Prendi il mio", dice, porgendomi il suo ombrello nero.
"E tu?"
"Io abito qui vicino, te l'eri scordato?"
Me lo ricordo, ovviamente.
Prendo l'ombrello, e le nostre dita si sfiorano per un istante. Un brivido mi percorre la schiena.
"Grazie", mormoro.
"Figurati".
Restiamo lì, sulla soglia del bar, incerti sul da farsi. Un abbraccio? Una stretta di mano? Un bacio sulla guancia?
Alla fine, optiamo per un cenno del capo.
"Ciao".
"Ciao".
Apro l'ombrello e mi incammino lungo la strada bagnata. Non mi volto indietro, ma so che lui è ancora lì, sulla porta del bar, a guardarmi andare via.
Mentre cammino, penso a tutte le cose non dette, a tutte le parole rimaste sospese nell'aria tra noi. Ripenso a quando ci eravamo appena lasciati, e ci demmo appuntamento per scambiarci indietro alcune cose. E lui aveva detto all'improvviso, riflessivo, serio: "È stato meno di un anno, ma mi è sembrata una vita intera". E io non capii se lo intendeva in senso positivo o negativo, se fosse un romanticismo o una sorta di rimprovero. Ma non avevo avuto il coraggio di chiederglielo, per paura di scoprire la risposta.